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Romanzi, racconti e biografie che un amante della montagna dovrebbe assolutamente leggere

Scopriamo la montagna attraverso i racconti di alpinisti come Reinhold Messner e i romanzi ambientati in alta quota. Ecco i nostri consigli.

libri sulla montagna

 

La montagna è respiro, è libertà, è vita: in cambio di rispetto, dedizione e concentrazione, concede emozioni difficili da trovare altrove. Nel contatto con la natura, nell’esposizione agli elementi, nella sfida continua, crea un dialogo con chi la visita, che si tratti di una persona esperta di scalate o trekking, o di una che ha da poco scoperto questa passione. Nei libri sulla montagna possiamo trovare le diverse sfumature di un amore profondo, possiamo leggere il legame dell’essere umano con i rilievi che caratterizzano i luoghi in cui abita e scoprire tutte le emozioni che questo ambiente ha ispirato in chi ci vive o sceglie di visitarlo. 

 

Sarà un viaggio tra titoli molti diversi tra loro, accomunati dal fil rouge che corre lungo monti e vette: ti consigliamo uno zaino capiente, per accogliere le prossime letture, e ti auguriamo che la salita sia piacevole e proficua.

 

Libri sulla montagna: racconti di imprese epiche e romanzi in alta quota

Abbiamo esplorato il concetto e la relazione con la montagna attraverso le voci di chi le ha dedicato un’intera esistenza, come Reinhold Messner e Walter Bonatti, con i loro racconti di spedizioni e avventure ai confini del mondo, senza dimenticare, però, anche i romanzi dove l’alta quota fornisce l’ambientazione necessaria, come “Le otto montagne” di Paolo Cognetti, che da poco è diventato anche un film, o i libri gialli pieni di delitti che tingono di rosso sangue la neve immacolata. La montagna ha tanti volti, e scoprirli tutti è un atto di umiltà, oltre che di amore: la stessa umiltà e lo stesso amore che servono per apprezzare una pagina di letteratura e che ci permettono di calarci nei racconti e assaporarli fino in fondo.
 

“Nanga” di Simone Moro

Il nostro primo consiglio di lettura ci porta nel cuore dell’Asia. Sembra che gli sherpa himalayani si riferissero al Nanga Parbat con l’epiteto di “montagna del diavolo”. Questo massiccio montuoso, il cui nome deriva dal sanscrito e vuol dire “montagna nuda”, è tra i più alti del mondo e si trova in un territorio di confine, l’attuale regione del Kashmir, in Pakistan. In tanti hanno provato a conquistarne la vetta e il numero di vittime, negli anni, è stato considerevole e comprende anche lo scalatore alpino britannico Albert F. Mummery che, nel 1895, guidò la prima spedizione sulla montagna coperta di ghiacci. Fu l’austriaco Hermann Buhl a raggiungere la sommità nel 1953.

Simone Moro, alpinista bergamasco, si è sentito attratto dal Nanga Parbat fin da ragazzino, ma quando nel 2003 ha tentato l’impresa, non è riuscito a portarla a termine. La sua determinazione, il rispetto per la montagna e la costanza di un impegno durato tredici anni lo hanno ripagato, come racconta nel suo “Nanga”.

 

“La montagna a modo mio” di Reinhold Messner

Il Nanga Parbat occupa un ruolo importante anche nella storia di Reinhold Messner. Questo luogo è purtroppo legato a un avvenimento tragico della sua vita, poiché è proprio lì che ha perso la vita il fratello Günther, durante la spedizione del 1970. Di questo e di molto altro Messner parla in “La montagna a modo mio”, riassunto di un’esistenza che è riflesso delle convinzioni più profonde dell’alpinista, dell’amore per la natura e per la montagna. 

 

“È quando sogni” di Walter Bonatti

Negli anni Cinquanta del Novecento riuscire in una scalata come quella del Grand Capucin, nel gruppo del Monte Bianco, avrebbe coperto il protagonista di gloria. Il Grand Capucin, infatti, è una formazione di granito rosso alta 3.838 metri, che si trova nelle Alpi Graie. Alta e impervia, per molti era destinata a restare inaccessibile: dopo un tentativo fallito nel 1950, però, l’alpinista italiano Walter Bonatti riuscì - nel luglio del 1951 - a tracciare la prima via sulla parete est. Ma questa è solo una delle tante imprese compiute dall’italiano, che si è raccontato già in tanti volumi, alcuni pubblicati postumi. “È quando sogni” raccoglie citazioni dei propri libri e di altre opere che nel corso della sua vita lo hanno guidato e ispirato. Un viaggio che ci permette di conoscere meglio uno dei più grandi alpinisti non solo del nostro Paese, ma del mondo intero. 
 

 

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“La pantera delle nevi” di Sylvain Tesson

La pantera delle nevi, nome col quale si indica quello che fino a qualche tempo fa era chiamato “leopardo delle nevi”, è un maestoso animale tra i più a rischio di estinzione. Nel 2018 lo scrittore Sylvain Tesson ha visitato il Tibet alla ricerca del grande felino, raccontando poi l’avventura in “La pantera delle nevi”, un libro che non è soltanto un racconto di viaggio, ma una riflessione sull’impronta disastrosa che l’essere umano ha lasciato nel mondo, sulla scarsa cura per l’ambiente naturale, sulla necessità di guardare in modo diverso agli animali e al ruolo che hanno rispetto a noi.

 

“Arrampicare” di Mauro Corona

La montagna è uno stile di vita, ma è anche forma mentis. Una scuola e un allenamento che forgiano il carattere e determinano rapporti e relazioni. Lo sa bene Mauro Corona che, superati i settant’anni, si racconta in “Arrampicare”, un libro che parla dell'infanzia e dell’adolescenza, delle prime cordate, delle spedizioni storiche e di tutte le altre avventure di cui è stato protagonista. 

 

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“Le otto montagne” di Paolo Cognetti

Nel 2022 Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch hanno portato sullo schermo “Le otto montagne” di Paolo Cognetti, libro vincitore del Premio Strega nel 2017, tradotto in 35 lingue. Un romanzo ambientato in montagna, luogo in cui i genitori di Pietro si sono incontrati e si sono innamorati. Ma Pietro, il protagonista, in montagna ci trascorre solo l’estate e proprio in estate conosce una persona che sarà fondamentale per la sua evoluzione: Bruno, che ha la sua stessa età, ma fa il pastore e considera la montagna casa sua.

 

“L’angelo di neve” di Ragnar Jónasson

Per concludere i nostri consigli, un libro in cui la protagonista non è tanto la montagna, quanto la neve: in Islanda, nel punto più a nord del Paese, una tranquilla cittadina si trasforma nel teatro di alcuni efferati delitti. “L’angelo di neve” di Ragnar Jónasson mette a capo delle indagini un personaggio decisamente sui generis: Ari Þór, ex studente di teologia diventato poliziotto quasi per caso.

 

Ci auguriamo che i nostri consigli di lettura a tema montagna ti abbiano aiutato a trovare qualche titolo a cui dedicarti nelle prossime settimane. Se però non hai ancora soddisfatto la tua curiosità, c’è qui per te la selezione dei librai. 

A presto!